LITIGI FRATERNI

Pubblicato il 2 aprile 2025 alle ore 12:07
  1. COME AFFRONTARE AL MEGLIO LITIGI LEGATI ALLA GELOSIA
  2. QUANDO E COME è GIUSTO INTERVENIRE IN UNA LITE TRA FRATELLI?
  3. COME GESTIRE I CONFLITTI LEGATI AD UNA DIFFERENZA DI ETà?
  4. COSA FARE IN CASO DI LITIGI

Tra fratelli possono scoppiare liti furibonde ed è normale che ciò accada. Dobbiamo tenere presente che un conflitto tra bambini non è una rissa tra adulti e non c’è molto da preoccuparsi. Infatti, i bambini si arrabbiano solo con gli amici e con i fratelli, cioè con coloro che amano di più dopo i genitori. Questi micro-conflitti in genere hanno sempre la stessa motivazione: un interesse comune.

Ci si contende un giocattolo o il posto sul divano accanto alla mamma: i bambini tendono ad esternare immediatamente ogni conflittualità, senza filtri.

Per risolvere gli screzi che si vengono a creare, è importante che l’adulto aiuti promuovere e aiutare la comunicazione e il confronto tra i fratelli. Deve essere un mediatore, ma non un “giudice”.

L’adulto deve aiutare i bambini a trovare un accordo offrendo con la sua presenza un modello di risoluzione dei conflitti.
Ciò significa, ad esempio, che le discussioni dovrebbero essere gestite in maniera tale da indicare ai piccoli i modi costruttivi per confrontarsi e scontrarsi, nel rispetto dell’altro e di sé stessi.

 

 

  1. COME GESTIRE I CONFLITTI TRA FRATELLI E SORELLE LEGATI ALLA GELLSIA

“I fratelli litigano per interesse reciproco, ovvero perché sono coinvolti da un interesse verso gli stessi giocattoli, oppure litigano perché si contendono le attenzioni della mamma”. Come è giusto che sia, ogni figlio vuole tutto per sé, ma parlare di “gelosia” è eccessivo.
“I bambini non litigano con gli estranei, litigano gli amici più stretti, o con i fratelli, cioè con le persone con cui sono maggiormente legati. Il genitore deve gestire tutto questo. Come ? “Deve aiutare i bambini a scambiarsi la propria versione dei fatti. Litigare fa parte del gioco.”

 

  1. MA È GIUSTO O NO INTERVENIRE NEI CONFLITTI TRA FRATELLI?

“I genitori non devono cercare il colpevole e in ogni caso non devono cercare la soluzione: qualsiasi soluzione degli adulti è diversa dal pensiero infantile.”

“Ecco cosa fare: aiutare i bambini a scambiarsi la propria versione dei fatti, le proprie ragioni senza entrare nel merito, senza dire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato: ci pensano loro. L’importante è che i fratelli si parlino, che comunichino”. La comunicazione è la chiave di tutto.
“Alla fine sono loro stessi a cercare un accordo: a volte c’è e a volte non c’è, ma l’importante è che imparino a litigare bene da piccoli.”

 

 

  1. COME GESTIRE I CONFLITTI TRA FRATELLI E SORELLE LEGATI ALLA FORTE DIFFERENZA DI ETÀ?

“Dipende dall’età, se un figlio è adolescente e l’altro e nella sua infanzia c’è una differenza sostanziale nelle fasi della vita: un adolescente tende a essere sopra le righe e a non curarsi del fratellino, quindi il genitore deve accontentarsi che sappiano cavarsela da soli nel risolvere il conflitto. L’età giusta in cui questo metodo può essere applicato per una gestione ottimale dei litigi è tra i 3 e i 10 anni.”

Le discussioni, quindi, dovrebbero essere gestite in maniera tale da trasmettere ai propri figli i modi costruttivi per confrontarsi, nel rispetto dell’altro e di sé stessi.

 

  1. COSA FARE IN CASO DI CONFLITTI CONTINUI TRA FRATELLO E SORELLA?

“In caso di conflitti continui bisogna applicare il metodo sopra citato e ma bisogna in ogni modo evitare che il litigio diventi un problema dei genitori, perché se i figli attribuiscono al genitore un ruolo di “giudice”, potrebbe verificarsi un’intemperanza verso i genitori, una continua richiesta di intervento. Occorre creare la giusta distanza e fare in modo che i bambini sappiano gestire tra di loro le proprie conflittualità”.

 

 

LITI TRA FRATELLI: QUALCHE CONSIGLIO PRATICO

  • NORMALITA’

Le liti tra fratelli sono normali, anzi:  Scontri e battibecchi stimolano lo sviluppo dell’identità dei piccoli. Essi servono per differenziarsi dall’altro e trovare la propria autonomia. Le liti tra fratelli, inoltre, consentono di sperimentarsi e “prendere le misure” nel rapporto con l’altro. Quando le liti tra fratelli sono occasionali, dunque, occorre comprendere che rientrano nel normale sviluppo della relazione e svolgono una funzione positiva di crescita.

Come in ogni rapporto, è da ricordare, il confronto e, a volte, lo scontro sono elementi essenziali. Spesso, infatti, ci preoccupiamo delle liti tra bambini, spiegando loro di non bisticciare. In realtà, forse, sarebbe più importante spiegare ai bambini come litigare bene, per fare in modo che  ogni confronto sia qualcosa di costruttivo, e non di distruttivo.

Le liti tra fratelli, inoltre, sono anche un terreno utile per allenarsi a livello relazionale. Nella relazione fraterna, infatti, i bambini spesso si “spingono” di più rispetto a quello che fanno con altri amici. Qui sperimentano lo scontro acceso, vivendone le conseguenze, ma in una situazione “controllata”. Dopo mezz’ora, infatti, tornerà tutto come prima. Le liti tra fratelli, dunque, sono anche delle sperimentazioni rispetto alle modalità relazionali che si possono mettere in atto in ambienti extrafamiliari.

 

  • ATTESA

Spesso, appena si sente discutere c’è il desiderio di intervenire per sedare le liti tra bambini. In realtà, è importante aspettare il momento opportuno per accorrere, in modo tale da lasciare il tempo ai bambini di trovare una mediazione. Come già detto, non si può insegnare ai bambini di evitare di litigare, ma occorre loro aiutarli a capire come farlo in maniera costruttiva. Quando questo non avviene da sé, invece, e la situazione non trova soluzione e tende a degenerare, la presenza dell’adulto può offrire un modello di risoluzione dei conflitti funzionale.

Aspettare il momento migliore per intervenire non è semplice, ma è importante abituarsi a osservare e supervisionare la situazione. Lasciando ai bambini la possibilità di sperimentare e aiutandoli a trovare un modo utile per confrontarsi, anche gli scontri possono diventare momenti di crescita.

 

  • CALMA

Mediare un conflitto necessita di calma, per i bambini e per gli adulti. Per questo è importante, dopo aver interrotto il litigio, concedere un momento di rilassamento, prima di affrontare l’argomento. Parlarne a caldo, infatti, rischia di diventare controproducente, sia per i bimbi che per i grandi. Aspettare a parlarne quando si è più tranquilli, invece, permette di mettere pensiero su ciò che è successo e discuterne in maniera più costruttiva.

 

  • MEDIAZIONE

Il complesso ruolo dei genitori durante un litigio non è quello di giudice, ma di mediatore del conflitto. Non serve capire chi ha ragione o chi ha torto, ma comprendere le motivazioni che hanno acceso le liti tra fratelli e capire cosa si può fare per trovare una soluzione. Trovare un compromesso non è semplice, ma è anche attraverso questi episodi che i bambini imparano a gestire le relazioni.

Anche in questo caso, l’esempio degli adulti di riferimento è molto importante. Non solo con quello che consigliano ai bambini di fare, ma anche offrendo modelli da prendere esempio nella quotidianità. Ciò significa, ad esempio, che le discussioni dovrebbero essere gestite in maniera tale da trasmettere ai piccoli i modi costruttivi per confrontarsi e scontrarsi, nel rispetto dell’altro e di sé stessi.


Stabilisci in anticipo alcune regole

A volte i bambini sono molto bravi a portare i genitori all’esasperazione costringendoli a intervenire. Se avete letto l’articolo su come funziona il metodo maieutico per la gestione dei litigi tra fratelli, sapete che meno il genitore interviene, meglio è, oppure che deve intervenire come dicevo al punto precedente. Come fare, quindi, quando i figli arrivano a mettersi davvero in pericolo oppure urlano talmente tanto da infastidire anche il più paziente dei genitori? Può essere utile stabilire in anticipo, in un momento di calma, alcune regole importanti per mantenere un buon clima famigliare, comprese le conseguenze in caso di mancato rispetto. Per esempio può essere che si deve tenere un volume non eccessivamente alto della voce quando si è in spazi comuni: ne consegue che se i due contendenti non sono in grado di abbassare il volume, il litigio deve continuare nella loro stanza. Oppure se la regola vieti di lanciare oggetti di casa, nel caso in cui ciò avvenga i bambini devono sapere che a quel punto il genitore deve intervenire per interrompere il litigio con la modalità decisa in precedenza

 

E’ sempre, però, importante concedere del tempo per autoregolarsi da soli.

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