ANSIA DA SEPARAZIONE

Pubblicato il 2 aprile 2025 alle ore 12:45

Con lo sviluppo intellettuale ed emotivo, i bambini imparano rapidamente a riconoscere e ad attaccarsi ai genitori o a chi principalmente si occupa di loro (caregiver).

Con il rafforzarsi di questo legame, i bambini spesso diventano ansiosi o si spaventano quando i genitori vanno via o in presenza di estranei. Tali paure fanno normalmente parte dello sviluppo dei bambini e si devono risolvere con il tempo.

 

Ansia da separazione

Ciao genitori, vi capita di sentire sempre piangere vostro figlio perchè non riesce a staccarsi da voi!

E’ normale,giusto e sano ma vediamo insieme perchè accade e come gestire al meglio la situazione.

L’ansia da separazione è una fase normale dello sviluppo, durante la quale i bambini sviluppano ansia quando sono separati dai genitori o da chi si occupa principalmente di loro.

Generalmente si manifesta inizialmente quando i bambini hanno circa 8 mesi e si intensifica tra i 10 e i 18 mesi.

Quando sono separati dai genitori o da chi si occupa di loro, in particolare lontano da casa, si sentono minacciati e non sicuri. Guardano ai genitori e a chi si occupa di loro per cercare sicurezza e rassicurazione.

I bambini a questa età piangono quando i genitori o chi si occupa di loro lasciano la stanza.

Il pianto indica che i bambini hanno sviluppato un senso di attaccamento verso i genitori o chi si prende cura di loro. In questa situazione il pianto è una reazione positiva! (Leggi altro articolo su come essere una base sicura per tuo figlio)

 

I genitori o chi si prende cura dei bambini possono provare a giocare a cucù con i bambini di questa età per rassicurarli sul fatto che il non vederli non voglia dire abbandono.

L’ansia da separazione continua approssimativamente fino ai 24 mesi. A questa età i bambini hanno appreso la permanenza dell’oggetto e hanno sviluppato fiducia. Per permanenza dell’oggetto si intende la conoscenza che qualcosa (ad esempio i genitori) continua a esistere anche quando non si vede o si sente.

L’ansia da separazione si risolve perché i bambini hanno appreso che i genitori o chi si prende cura di loro continuano a esistere, anche se non riescono a vederli.

I bambini hanno imparato a confidare che i propri genitori o chi si prende cura di loro torneranno. E’ importante che accada in quanto sarà più facile in futuro inserli al nido o lasciarli in caso di necessità a casa dei nonni, amici e così via.

 

Di solito, l’ansia da separazione non è una causa di preoccupazione e non richiede valutazione medica.

 

L’ANSIA DA SEPARAZIONE è DIVERSA DALLA SINDROME ANSIOSA DA SEPARAZIONE.

L’ansia da separazione è diversa dalla sindrome ansiosa da separazione, che si manifesta in bambini più grandi, 2 anni in poi.

I bambini affetti da tale disturbo solitamente si rifiutano di andare a scuola o al nido. Se grave, il disturbo da ansia da separazione può interferire con lo sviluppo normale del bambino.

I genitori non devono limitare o rinunciare alle proprie attività separate in risposta all’ansia da separazione del bambino, poiché in tal modo possono interferire con la sua maturazione e il suo sviluppo.

 

AIUTO PRATICO CON ESEMPI:

Quando i genitori sono pronti per uscire o a lasciare il bambino presso una ludoteca possono provare:

  • Ad accertarsi che chi si occupa temporaneamente del bambino sia a lui familiare
  • A incoraggiare la persona che si occupa del bambino a distrarlo con giocattoli, un gioco o un’altra attività quando i genitori vanno via
  • A limitare la risposta al pianto del bambino prima di andare via
  • A rimanere calmi e a rassicurarlo
  • A stabilire routine durante le separazioni per far calmare l’ansia del bambino
  • A far mangiare il bambino e a fargli fare un sonnellino prima di andare via (poiché l’ansia da separazione può peggiorare se un bambino ha fame o è stanco)

COME POSSIAMO FARE PER AIUTARARE I NOSTRI FIGLI A SEPARARSI DA NOI?

Se un bambino piange quando un genitore si reca in un’altra stanza della casa, deve chiamare il bambino, anziché ritornare immediatamente a confortarlo, in questo modo il bambino prende coscienza della presenza del genitore, anche se non riesce a vederlo.

L’ansia da separazione che persiste oltre i due anni può essere un problema o meno, in base alla misura in cui influisce sullo sviluppo del bambino.

Ad esempio, la maggior parte dei bambini è in qualche modo spaventata quando comincia l’asilo o il nido. Se riescono a frequentare il programma e la paura si riduce nel tempo, non è ritenuta un’espressione dell’ansia da separazione. Tuttavia, l’ansia da separazione che impedisce a un bambino di frequentare ludoteche o il nido o di giocare normalmente con altri coetanei può essere segno di un disturbo da ansia da separazione. In casi del genere, i bambini devono essere portati dal medico e avere un supporto.

 

Ansia causata da estranei: come fare!

I bambini tra 8 e 18 mesi spesso si spaventano quando incontrano nuove persone o visitano nuovi luoghi. I bambini con ansia causata da estranei piangono se si avvicina una persona che non conoscono. Quest’ansia è normale quando

  • Inizia all’età di 8-9 mesi.
  • Si risolve entro i 2 anni di età.

L’ansia causata da estranei è legata all’apprendimento da parte dei bambini a distinguere le persone familiari dagli estranei. L’intensità e la durata sono altamente variabili da un bambino all’altro.

Alcuni lattanti e bambini piccoli mostrano una spiccata predilezione per un genitore rispetto a un altro a una data età. Possono improvvisamente vedere i nonni come estranei.

I genitori devono essere consapevoli che questo comportamento deve essere previsto e comunicarlo ai nonni, evitando in questo modo una cattiva interpretazione del comportamento del bambino.

Il conforto del bambino ed evitare una reazione eccessiva al comportamento sono di solito gli unici trattamenti necessari.

Se arriva una nuova babysitter, è positivo farle trascorrere qualche tempo con la famiglia prima del giorno di inizio effettivo.

Il giorno fatidico, i genitori devono programmare di trascorrere del tempo con il bambino e la babysitter prima di andar via. Lo stesso discorso vale per i nonni, che se devono rimanere con il bambino qualche giorno mentre i genitori sono via, devono arrivare un paio di giorni prima.

Se un bambino deve essere sottoposto a esami diagnostici o essere ricoverato, portarlo allo studio del medico o in ospedale in anticipo a vedere di cosa si tratta può essere di aiuto. I genitori devono inoltre rassicurare il bambino dicendogli che saranno ad aspettarlo nelle vicinanze, indicando esattamente il luogo.

 

Se è molto intensa o prolungata, l’ansia causata da estranei può essere segno di un’ansia più generalizzata. In casi del genere, il bambino deve essere portato prontamente dal medico. I medici valutano il contesto familiare, le tecniche genitoriali e lo stato emotivo complessivo del bambino.

 

CONSIGLIO DI GIOCHI DA FARE CON I FIGLI PER AIUTARLI A GESTIRE SEMPRE MEGLIO L’ANSIA DA SEPARAZIONE:

 

  • GIOCO DE CUCU’: Gioco antico ma ricco di apprendimento per il neonato. Inizia a farlo già al compimento dei 6 mesi. Inizia con l’utilizzo delle mani, passando all’utilizzo anche di un panno per nasconderti. Aumenta gradualmente il tempo del tuo essere nascosto. Dagli 8 mesi potrebbe iniziare il piccolo ad imitarti e da lì inizierà pian piano in lui la consapevolezza che esiste un qui ed ora ma che la mamma ritorna togliendo le mani dagli occhi. Apprenderà la permanenza dell,a tua esistenza anche se andrai velocemnte in altre stanze.
  • Gioco del nascondersi: Gioca nascondendoti dietro la porta, sotto al seggiolone e imparerà che quando vai via dalla sua visuale tu ritorni.
  • Nascondi gli oggetti: Nascondere gli oggett per poco e pian piano a lungo tempo insegna la permanenza degli oggetti, imparando che il gioco era solo momentaneamente non visibile ma c’era!
  • Usa la voce: quando ti allontani, diglielo anche se è piccolo. Appena sei nell’altra stanza e senti piangere, chiamalo e rassicuralo con la voce mentre ti avvicini. Pian piano non sarà necessario andarlo a rassicurare prendendolo in braccio. Gradualmente aumenta i tempi di attesa!

Arianna Cuomo - Pedagogista

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